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Dipendenze

(un errore ripetuto più volte è una decisione)
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In generale la dipendenza si può definire come un disturbo conseguente all'uso ripetuto, inappropriato e/o inadeguato di una sostanza, di un oggetto o di un comportamento finalizzato al desiderare, all'ottenere piacere e/o all'evitare sofferenza.
Chi ne soffre sperimenta una specifica esperienza di incoercibilità e compulsività che sfugge al controllo della propria volontà. La dipendenza altera l'equilibrio cerebrale e funzionale della mente, e il "craving" è da considerarsi un vero e proprio squilibrio cerebrale per il quale a volte può rendersi necessario, soprattutto nelle prime fasi della cura, un contenimento e una terapia farmacologica sostitutiva.

Nello specifico, per per quel che riguarda il mio ambito, lavoro parecchio (normalmente in rete con i Servizi Psichiatrici di riferimento) con pazienti "dipendenti", e le problematiche di cui mi occupo maggiormente sono legate a:

- dipendenza da sostanze: alcolismo, tossicodipendenza sia da droghe leggere che pesanti (soprattutto cocaina e metanfetamine);
- dipendenze alimentari: bulimia e anoressia;
- dipendenza affettiva;
- dipendenze comportamentali: gioco d'azzardo compulsivo, dipendenza da lavoro, shopping compulsivo;
- dipendenze sessuali: masturbazione compulsiva, pornodipendenza o cyber-sex addiction;
- dipendenza tecnologica: da internet o cellulare.

L'obiettivo che mi prefiggo in questi casi è quello di spingere il soggetto a superare l'ossessiva percezione del bisogno della sostanza o del comportamento da cui è dipendente, e offrire, attraverso una relazione autentica e significativa con me, una possibilità di cambiamento o, perlomeno, una motivazione al cambiamento.

Ho notato che è sul piano del confronto sulle scelte di vita, sul senso dell'esistere che l'incontro psicoterapeutico offre al paziente (e al terapeuta) come possibilità di nutrimento e di sollievo, di scambi di "oggetti", di resetting delle strategie di gratificazione, di rifinalizzazione del progetto di vita, opportunità di riconoscere dimensioni autentiche che permettono di ridimensionare la rinuncia ad un livello sostenibile e di elaborare il ricordo in qualcosa di appartenente alla propria storia passata.

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